La coabitazione è uno degli obblighi che nascono dal matrimonio. Nel codice civile ciò è ben spiegato all’articolo 143.
Quando una coppia sposata è in crisi e litiga spesso, a volte ci può essere la tentazione, da parte di uno dei coniugi, di lasciare la casa coniugale ed allontanarsi dalla situazione di malessere. Cosa succede in questi casi e cosa rischia il coniuge che se ne va?
Innanzitutto, distinguiamo il caso in cui c’è violenza, fisica o morale, da quello, più comune, della situazione normalmente litigiosa.
Se un coniuge è violento con il partner o con i figli è chiaro che, a volte, per la loro sicurezza personale, essi possono essere costretti a lasciare improvvisamente la casa familiare per cercare un rifugio più sicuro.
Tuttavia è bene farlo solo quando risulta proprio indispensabile; il coniuge che si trova in una simile situazione può tutelarsi ricorrendo alla denuncia del reato ma anche agli ordini di protezione contro gli abusi familiari: può, cioè rivolgersi al giudice perché disponga l’allontanamento del coniuge violento dalla casa coniugale oppure disponga il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dai figli o dal partner o l’intervento dei servizi sociali oppure, ancora perché ordini al reo di pagare un assegno di mantenimento a favore delle persone conviventi che, per effetto del suo allontanamento rimangono prive di mezzi adeguati. Gli ordini di protezione sono previsti dall’articolo 342 bis e ter del codice civile (ma con la riforma Cartabia gli articoli sono diventati il 473 bis.69-473 bis 70 e 473 bis.71 del codice civile). Un altro strumento è quello di presentare in Tribunale il ricorso per la separazione giudiziale, manifestando al giudice l’urgenza della situazione, in modo che autorizzi il prima possibile i coniugi a vivere separati ed emetta i provvedimenti anche in tema di mantenimento del coniuge e dei figli.
Con la riforma del diritto di famiglia che entrerà in vigore il 1 marzo 2023 ci saranno alcuni cambiamenti ma ne parleremo in altro video.
In ogni caso, il coniuge che lascia la casa coniugale può rischiare che gli sia addebitata la separazione ed in questo caso perderebbe il diritto al mantenimento; inoltre, cosa ancora più importante potrebbe perdere il diritto all’assegnazione della casa coniugale. Infatti, il Giudice assegna, di solito, la casa al coniuge collocatario dei figli, in modo che essi cambino il meno possibile le loro abitudini di vita, ma uno dei presupposti è che il coniuge che fa richiesta di assegnazione non abbia abbandonato il domicilio coniugale.
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