Se il defunto aveva debiti, magari con le banche o con i fornitori o magari con il Fisco, la scelta più opportuna, per il chiamato all’eredità (cioè per colui che è indicato, per legge o nel testamento, come erede), potrebbe essere quella di rinunciare all’eredità.
Per effettuare la rinuncia all’eredità non è previsto un termine, a differenza che per l’accettazione di eredità per cui la legge prevede un termine di dieci anni. Se il chiamato all’eredità non accetta l’eredità entro dieci anni, quindi, non diviene erede, ed è come se vi rinunciasse tacitamente.
Tuttavia, è sempre preferibile rinunciare all’eredità in maniera esplicita, con atto notarile o dinanzi al cancelliere del tribunale, prima che siano trascorsi i dieci anni, anzi, il prima possibile, perché, altrimenti, per lui ci potrebbero essere delle conseguenze spiacevoli.
Infatti, se il chiamato all’eredità è nel possesso di alcuni o di tutti i beni ereditari (esempio è il coniuge convivente e, quindi, abita nella stessa casa del defunto o è cointestatario dei conti correnti), egli, per legge, nel termine di tre mesi dall’apertura della successione (cioè dalla morte del defunto), deve obbligatoriamente redigere l’inventario dei beni caduti in successione, con l’aiuto del cancelliere del tribunale o di un notaio e, poi effettuare, nei quaranta giorni successivi, la rinuncia, altrimenti è considerato erede a tutti gli effetti, e, dunque, se vi sono debiti, risponderà dei debiti anche con tutto il proprio patrimonio personale.
E’ importante ricordare che, colui che intende rinunciare all’eredità, non deve appropriarsi o disporre di nessun bene del defunto perché, altrimenti, questo atto varrebbe come accettazione “tacita” dell’eredità, e quindi, sempre in caso di debiti, sarebbe tenuto a rispondervi anche con tutto il proprio patrimonio personale.
Quindi, ad esempio, se un chiamato all’eredità dovesse compiere atti quali prelevare delle somme dal conto del defunto, oppure vendere la sua auto, o i suoi gioielli o anche donare a terzi qualche bene del defunto, diverrebbe immediatamente erede puro e semplice, con tutte le conseguenti responsabilità.
E’ importante ricordare che la rinuncia non può essere parziale né condizionata né a termine ed è sempre revocabile sino a quando l’eredità non viene accettata dagli altri chiamati, ma occorre sempre un atto notarile o del cancelliere del tribunale e bisogna far attenzione che non sia già prescritto il diritto ad accettare, che, come si è detto, si prescrive in dieci anni. La rinuncia, inoltre, ha valore retroattivo: ciò significa che colui che rinuncia all’eredità è considerato come se non vi fosse mai stato chiamato, anche se è passato un po’ di tempo dall’apertura della successione. Inoltre, non si può rinunciare all’eredità prima dell’apertura della successione (data di morte del defunto).
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Foto di Gabby K da Pexels
CAN THE INHERITANCE BE RENOUNCED?
If the deceased had debts, perhaps with banks or suppliers or perhaps with the tax authorities, the most appropriate choice, for the person called to inherit (i.e. for the one who is indicated, by law or in the will, as heir), could be to renounce the inheritance.
There is no time limit for renouncing the inheritance, unlike for the acceptance of inheritance for which the law provides for a term of ten years. If the person does not accept the inheritance within ten years, therefore, he does not become an heir, and it is as if he tacitly renounced it.
However, it is always preferable to renounce the inheritance explicitly, by notarial deed or before the court clerk, before the ten years have passed, indeed, as soon as possible, because, otherwise, there could be unpleasant consequences for him.
In fact, if the heir is in possession of some or all of the inheritance assets (e.g. he is the cohabiting spouse and, therefore, lives in the same house as the deceased or is the joint holder of the current accounts), he, by law, within three months from the opening of the succession (i.e. from the death of the deceased), must compulsorily draw up an inventory of the assets that have fallen into the succession, with the help of the court clerk or a notary and, then, within the following forty days, carry out the renunciation, otherwise he is considered heir to all intents and purposes, and, therefore, if there are debts, he will also be liable for the debts with all his personal assets.
It is important to remember that the person who intends to renounce the inheritance must not appropriate or dispose of any property of the deceased because, otherwise, this act would be valid as a “tacit” acceptance of the inheritance, and therefore, always in the case of debts, he would be required to respond to it even with all his personal assets.
It is important to remember that the person who intends to renounce the inheritance must not appropriate or dispose of any property of the deceased because, otherwise, this act would be valid as a “tacit” acceptance of the inheritance, and therefore, always in the case of debts, he would be required to respond to it even with all his personal assets.
So, for example, if a person called to the inheritance were to perform acts such as withdrawing sums from the deceased’s account, or selling his car, or his jewelry or even donating some of the deceased’s assets to third parties, he would immediately become an heir pure and simple, with all the consequent responsibilities.
It is important to remember that the renunciation cannot be partial or conditional or for a term and can always be revoked until the inheritance is accepted by the other called, but a notarial deed or the activity of the clerk of the court is always required, provided that the right to accept is not already prescribed, which, as has been said, it is time-barred in ten years.
The renunciation, moreover, has retroactive value: this means that the person who renounces the inheritance is considered as if he had never been called to it, even if some time has passed since the opening of the succession. In addition, the inheritance cannot be renounced before the succession is opened (date of death of the deceased).
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